Cerca nel blog

sabato 8 ottobre 2016

Lettera aperta inviata alla redazione di Famiglia cristiana

Spettabile Redazione,

Gli scriventi sono attivi come volontari in diverse associazioni socio/culturali di Saronno (VA) che è una cittadina con giunta di centrodestra: Lega Nord + SaC . (SaC= Saronno al Centro è una lista locale che raccoglie elettori dell’area cattolica e la cosa ha attinenza con quanto esposto più avanti).

Gli scriventi gradirebbero ricevere una visita di un vostro giornalista che venga ad indagare su una realtà non conosciuta ai più, ponendo poche domande ben precise ad alcuni personaggi, dopo aver letto quanto segue.
Il fatto è quello dei 32 richiedenti asilo che il Prefetto di Varese, Franco Zanzi, già nel mese di febbraio del corrente anno, aveva destinato al comune di Saronno e che dovevano essere accolti in una cooperativa (Intrecci) creata dalla Caritas Ambrosiana, in un fabbricato (Le Villette) di proprietà delle Suore della Presentazione.
Al progetto si era opposto il Sindaco di Saronno, Alessandro Fagioli che si appellava a lavori eseguiti nel fabbricato, senza la regolare licenza e alla non idonea destinazione d’uso dell’edificio.
Il quadro sinteticamente delineato, ha finora convinto tutti che si tratti della solita diatriba tra un sindaco leghista e un’organizzazione religiosa “buonista”, a proposito della gestione degli immigrati. La situazione invece è più complessa.
Le associazioni dei volontari scriventi, dal mese di marzo, per sbloccare la situazione, hanno inviato delegazioni ad incontrarsi con il Prefetto, con il Parroco, con la proprietà delle Villette (le Suore).
Proprio incontrando le proprietarie dello stabile, hanno appreso con stupore che le Suore erano e sono assolutamente contrarie all’accoglimento dei richiedenti asilo nella loro proprietà, pur avendo dato il loro assenso al progetto della cooperativa “Intrecci” della Caritas Ambrosiana, motivo: hanno la necessità di vendere l’immobile.
La cosa sembra essere sconosciuta al Parroco che nelle numerose interviste rilasciate, continua a parlare solo del Sindaco che si è messo “di traverso”, ben sapendo che se anche il Sindaco fosse favorevole, ad opporsi sarebbero le Suore. E intanto non si pensa ad una soluzione alternativa.
Il sindaco non può più appellarsi ai lavori non denunciati, perché la Caritas Ambrosiana ha sanato l’abuso pagando una forte penalità ma può continuare ad opporsi, unicamente perché le Suore, essendo contrarie al progetto, non richiedono la variazione alla destinazione d’uso dell’edificio.
Questa situazione non solo danneggia economicamente la Caritas Ambrosiana che si è sobbarcato l’onere dei lavori di ammodernamento, dell’arredamento dei locali e del pagamento della penale ma sta generando un danno sociale nei confronti dei richiedenti asilo per i quali, con la scusa del sindaco che “si è messo di traverso” non si cerca una soluzione alternativa, utilizzando una differente sistemazione scelta tra le altre proprietà che la Chiesa possiede localmente.

Al Parroco andrebbe chiesto come mai la scelta del locale da affidare alla Caritas Ambrosiana sia caduta proprio sullo stabile con la destinazione d’uso inadatta e perché egli non sia ricorso alla disponibilità dell’ala di estrazione cattolica della giunta, il SaC, nei confronti del Sindaco leghista.
Alle suore andrebbe chiesto perché non abbiano ancora depositata in comune la variazione della destinazione d’uso e perché non offrano alla Caritas Ambrosiana l’alternativa dell’altra metà delle “Villette”, quella abitata fino al mese passato dalla comunità “La Parabola”, quindi sicuramente avente tutti i requisiti di abitabilità.

Ad entrambi, dopo sette mesi di inattività, andrebbe chiesto come intendano realizzare l’accoglienza dei migranti, rispondendo in concreto a quanto sollecitato da Papa Francesco e dal Cardinale Scola.



1 commento: