Rapporto attività
dello Sportello immigrati nel periodo marzo 2016 – marzo 2017
L’ultimo bimestre ha visto un incremento delle richieste di ricorso
in appello contro dinieghi della protezione internazionale, avanzata
dai migranti ospitati nei centri richiedenti asilo delle province di
Como, Varese e nord Milano.
Come si può immaginare, si tratta di casi particolarmente
importanti, poichè il ricorso in appello va fatto assolutamente
entro 30 giorni dal ricevimento del diniego. Successivamente incombe
il mandato di espulsione.
Fortunatamente gli ottimi rapporti con i legali immigrazionisti che
ci assistono, ci consentono di gestire con sufficiente sicurezza
anche i casi più critici.
Dal
grafico sopra riportato, si evidenzia la vasta area relativa ai casi
riconducibili alla categoria delle informazioni che attualmente i
volontari del GIVIS affrontano con il supporto degli avvocati e che
gradualmente dovrà diventare materia di intervento sempre più
autonomo, dei volontari stessi.
Attualmente i volontari allo sportello sono tre: Clara, Siaka e
Cesare. E’ in corso una campagna di sensibilizzazione per
incrementare questo numero al fine di garantire la copertura nel
periodo estivo.
Particolare importanza sta acquisendo in GIVIS l’attività di
insegnamento della lingua italiana, come naturale complemento al
supporto legale. Il metodo di insegnamento adottato è sicuramente
efficace: ogni insegnante segue uno, al massimo tre studenti. E’
chiaro però che il settore potrà subire incrementi solo a fronte
di un costante reclutamento di insegnanti.
Sono attualmente dedicate all’insegnamento le volontarie: Silvana,
Evelina, Anna, Luana.
Dal grafico in basso è rilevabile come le richieste di supporto
siano direttamente proporzionali al numero di famiglie residenti,
distinte per provenienza geografica.
Marocco, Nigeria e
Pakistan sono in testa e, per quanto riguarda l’Egitto, si nota
addirittura un regresso, prova del fatto che il settore di interesse
degli immigrati egiziani: l’edilizia, continua ad essere in forte
crisi.
Nel prossimo futuro ci attendiamo un incremento delle richieste da
parte delle immigrate ucraine e di quelle provenienti dal
subcontinente dell’america latina.
Dovremo sviluppare maggiormante i rapporti con i residenti nei campi
d’accoglienza di Gorla minore, Busto, Gallarate e Uboldo,
interessandoci più da vicino delle condizioni di vita in questi
campi.
Rimane irrisolto l’intrigo della mancata accoglienza richiedenti
asilo a Saronno.