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venerdì 3 marzo 2017

Un'interessante ipotesi sui 32 richiedenti asilo

L'ipotesi parte da questo articolo di Varesenews



Nella mattinata di oggi, 10 febbraio, al Comune di Malnate, l’assessore ai Servizi Sociali Filippo Cardaci, assieme alla responsabile Sonia Guarino e a Mario Salis di Caritas Varese, ha esposto il progetto “Solidarietà e diritto” per il triennio 2014-2016, in cui Malnate sarà la capofila dei comuni di Samarate, Tradate e Saronno per quanto riguarda  il bando “Sprar” – Servizio di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati. 
A iniziare dal gennaio 2014, di fatti, i quattro comuni della provincia aderiranno al progetto ministeriale per dare asilo a quattro nuclei familiari per un massimo di 19 persone. Se Malnate e Samarate hanno già preso parte al triennio passato, Tradate e Saronno sono delle new entry, frutto della collaborazione della rete dei comuni.
«Questo è un progetto concreto – spiega l’assessore Cardaci – che non guarda alla politica ma solo all’assistenza di persone bisognose. Questa è una risposta reale a situazioni complicate. Mettiamo a disposizione percorsi lavorativi e formativi, oltre a orientare al lavoro e alla ricerca di alloggio, facendo frequentare tirocini. Vorrei sottolineare infine che se per Samarate è stata una conferma, i comuni di Tradate e Saronno hanno accettato subito la proposta di aderire a questo progetto».
Chi curerà e seguirà da vicino l’inserimento di questi nuclei familiari nella nostra provincia sarà la Caritas, che già collabora, assieme alla cooperativa “Intrecci”, con i Comuni di Varese e di Caronno Pertusella per progetti paralleli che hanno lo stesso obiettivo. «Oltre trentamila persone hanno inoltrato la richiesta per l’Italia -spiega Salis di Caritas – e questo basta a spiegare l’importanza di questo progetto. La rete dei comuni è un segnale chiaro che la collaborazione può portare a buoni frutti. La Caritas accoglie volentieri questo impegno con l’aiuto della Diocesi di Milano sperando che negli anni cresca questo consolidamento degli aiuti umanitari».

Pubblicato il 10 febbraio 2014 da Varesenews.it


Il contenuto dell'articolo lascerebbe supporre che il progetto della Caritas Ambrosiana, affidato alla Cooperativa Intrecci e basato sullo stabile "Le Villette" sia nato nel 2015, proprio perché il comune di Saronno era entrato nel programma SPRAR (Servizio di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) finanziato dallo stato, attraverso i fondi europei per l'immigrazione e sia naufragato. nel 2016 a seguito dell'uscita dal programma, ad opera della giunta leghista.
Se così fosse, tornerebbe tutto. Sarebbe plausibile anche il fatto che la Caritas Ambrosiana abbia investito soldi e tempo attorno ad un programma  rimasto lettera morta non perché la Proprietà delle "Villette" non ha voluto e non vuole tutt'ora chiedere in Comune la variazione della destinazione d'uso dell'immobile (accollandosi una responsabilità eccessiva)  ma perché, fuori dal programma SPRAR, era venuto a mancare il finanziamento governativo al progetto.
Ma allora, perché non dirlo chiaramente? Forse per timore di speculazione politica di bassa lega, come quella riportata su Il Giornale:

Il Giornale.it Giuseppe De Lorenzo - Ven, 28/08/2015 - 12:49

Coop e Caritas abbandonano i profughi che non fruttano 35 euro

Difficile crederci, ma è così. Senza il rimborso, non c'è accoglienza. Succede che a Biella i pakistani in questione siano arrivati attraverso le vie che passano dall'Ungheria. Quindi non sono scesi in Sicilia dove, dopo lo sbarco, vengono fotosegnalati e smistati nei centri di accoglienza. Giunti in città si sono rivolti alla questura per ottenere l'ospitalità che in molti predicano e in pochi si prodigano a fare gratuitamente. Gli uffici del questore hanno consegnato loro un foglio che ne registra la domanda per entrare nel sistema degli Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), ma che non gli assicura né il posto nei centri di accoglienza, né la dote dei 35 euro.

"Predicano l'accoglienza e poi se ne infischiano - dice a ilgiornale.it Giacomo Moscarola, capogruppo della Ln a Biella - questi signori dormono nel parco da una settimana. Quando non ci sono i soldi di mezzo, i campioni dell'accoglienza se ne lavano le mani".

E' vero però che, sia la Proprietà de "Le Villette" che la Direzione della Cooperativa Intrecci, prontamente contattati, hanno smentito l'potesi iniziale. 
Peccato, perché se il progetto fosse stato abortito per l'uscita di Saronno dallo SPRAR che è l'unico programma di accoglienza valido e difficilmente usabile per speculare sui migranti, tutti, tranne la giunta leghista, ne sarebbero sarebbero venuti fuori a testa alta.
Sarebbe divenuto palese la responsabilità della giunta che, abbandonando il programma SPRAR  avrebbe impedito la nascita in Saronno di una struttura di accoglienza che poteva dare alloggio, istruzione e possibilità di inserimento ai migranti, evitando le situazioni di disagio per la popolazione, conseguenti alla presenza di giovani che cercano di "sbarcare il lunario", magari chiedendo l'elemosina.
Peccato. La storia poteva essere considerata conclusa: tempi e motivazioni c'erano tutti. Ora, come in un labirinto, siamo tornati al punto di partenza.