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sabato 29 ottobre 2016

Lunedì 31 lo Sportello non sarà operativo

Lunedì 31 ottobre i volontari dello Sportello si prendono una vacanza.
Lo sportello sarà di nuovo aperto al pubblico lunedì 7 novembre.
Per le urgenze è sempre disponibile il numero di telefono 329 6903 597.

venerdì 21 ottobre 2016

Lo Sportello immigrati cerca volontari.

Lo Sportello immigrati offre in forma gratuita due servizi agli immigrati: l’assistenza legale fino al patrocinio in tribunale e le lezioni di lingua italiana.
Si tratta di due argomenti essenziali per la permanenza attiva e in ambiente di legalità degli immigrati, nel nostro territorio.
L’attività di sportello ha due aspetti, il primo è di ordine pratico: registrazione dei richiedenti supporto, contatto con gli avvocati, affiancamento in Questura a Varese per i casi di immigrati che non parlano assolutamente l’italiano e il secondo riguarda i rapporti sociali che si instaurano con persone che vivono nella precarietà, lontani dagli affetti familiari.
L’attività di insegnamento della lingua italiana è basata sul rapporto dell’insegnante con un piccolo nucleo di persone (da 1 a 4) che si trovano possibilmente allo stesso livello di conoscenza della lingua. Il metodo di insegnamento è omogeneo (stesse dispense) mentre l’orario e i giorni di insegnamento vengono concordati all’interno del gruppo.
Per offrire la propria disponibilità (anche di un’ora alla settimana), si può usare il numero di telefono 329 6903 597 oppure si può scrivere a:


mercoledì 19 ottobre 2016

Riepilogo attività Sportello al 19/10/2016

Lo Sportello immigrati ha iniziato l’attività nel maggio 2016, a seguito della chiusura dello sportello immigrati presso gli uffici comunali.
Lo Sportello si avvale della collaborazione di un avvocato immigrazionista e di un laureato in legge che sta svolgendo il periodo di praticantato.
Probabilmente, a breve, avremo la collaborazione di un secondo avvocato.
I nostri punti di forza sono l’immediata risposta attraverso il numero di telefono 329 6903 597 e la totale gratuità del servizio.
Qualche dato riepilogativo:
Gli immigrati che si presentano allo sportello sono principalmente provenienti dal Marocco e dal Pakistan. Segno che la presenza di immigrati marocchini è ben consolidata e che quella pakistana è in
continua crescita. Anche la presenza dei senegalesi è in crescita. Non abbiamo ancora dati sulla presenza dell’immigrazione cinese.


La presenza di richiedenti assistenza allo Sportello è generalmente maschile:



Le richieste effettuate allo Sportello sono di diversa natura. Quelle più comuni riguardano il rinnovo del PDS (Permesso di Soggiorno), la protezione internazionale e il ricorso contro il decreto di espulsione.
La causa più frequente del decadimento del PDS è il mancato rispetto dei tempi di ricorso verso un provvedimento restrittivo.


Abbiamo bisogno di volontari allo Sportello.
L’attività è entusiasmante anche se i risultati non si vedono subito (ad esempio: tra l’avanzamento di un ricorso contro un decreto di espulsione e la celebrazione del processo, passa in genere più di un anno). Intanto però l’immigrato, grazie al ricorso presentato, ottiene automaticamente il permesso di soggiorno e può quindi lavorare con tranquillità.
Recentemente abbiamo ottenuta la preziosa collaborazione di Pietro e, solo ieri, quella di Clara.
Diamo a entrambi il benvenuto, ce ne era bisogno!


giovedì 13 ottobre 2016

32 nella canzone e nei fatti

32 come il numero dei richiedenti asilo assegnati a Saronno, 32 come il numero che ricorre nella canzone di Dario Fo "Ho visto un re"

Ciao Dario. Anche a Saronno c'è un "Mistero buffo" ma tu non ci sei più per raccontarlo.

Questo è il link: Ho visto un re

sabato 8 ottobre 2016

Lettera aperta inviata alla redazione di Famiglia cristiana

Spettabile Redazione,

Gli scriventi sono attivi come volontari in diverse associazioni socio/culturali di Saronno (VA) che è una cittadina con giunta di centrodestra: Lega Nord + SaC . (SaC= Saronno al Centro è una lista locale che raccoglie elettori dell’area cattolica e la cosa ha attinenza con quanto esposto più avanti).

Gli scriventi gradirebbero ricevere una visita di un vostro giornalista che venga ad indagare su una realtà non conosciuta ai più, ponendo poche domande ben precise ad alcuni personaggi, dopo aver letto quanto segue.
Il fatto è quello dei 32 richiedenti asilo che il Prefetto di Varese, Franco Zanzi, già nel mese di febbraio del corrente anno, aveva destinato al comune di Saronno e che dovevano essere accolti in una cooperativa (Intrecci) creata dalla Caritas Ambrosiana, in un fabbricato (Le Villette) di proprietà delle Suore della Presentazione.
Al progetto si era opposto il Sindaco di Saronno, Alessandro Fagioli che si appellava a lavori eseguiti nel fabbricato, senza la regolare licenza e alla non idonea destinazione d’uso dell’edificio.
Il quadro sinteticamente delineato, ha finora convinto tutti che si tratti della solita diatriba tra un sindaco leghista e un’organizzazione religiosa “buonista”, a proposito della gestione degli immigrati. La situazione invece è più complessa.
Le associazioni dei volontari scriventi, dal mese di marzo, per sbloccare la situazione, hanno inviato delegazioni ad incontrarsi con il Prefetto, con il Parroco, con la proprietà delle Villette (le Suore).
Proprio incontrando le proprietarie dello stabile, hanno appreso con stupore che le Suore erano e sono assolutamente contrarie all’accoglimento dei richiedenti asilo nella loro proprietà, pur avendo dato il loro assenso al progetto della cooperativa “Intrecci” della Caritas Ambrosiana, motivo: hanno la necessità di vendere l’immobile.
La cosa sembra essere sconosciuta al Parroco che nelle numerose interviste rilasciate, continua a parlare solo del Sindaco che si è messo “di traverso”, ben sapendo che se anche il Sindaco fosse favorevole, ad opporsi sarebbero le Suore. E intanto non si pensa ad una soluzione alternativa.
Il sindaco non può più appellarsi ai lavori non denunciati, perché la Caritas Ambrosiana ha sanato l’abuso pagando una forte penalità ma può continuare ad opporsi, unicamente perché le Suore, essendo contrarie al progetto, non richiedono la variazione alla destinazione d’uso dell’edificio.
Questa situazione non solo danneggia economicamente la Caritas Ambrosiana che si è sobbarcato l’onere dei lavori di ammodernamento, dell’arredamento dei locali e del pagamento della penale ma sta generando un danno sociale nei confronti dei richiedenti asilo per i quali, con la scusa del sindaco che “si è messo di traverso” non si cerca una soluzione alternativa, utilizzando una differente sistemazione scelta tra le altre proprietà che la Chiesa possiede localmente.

Al Parroco andrebbe chiesto come mai la scelta del locale da affidare alla Caritas Ambrosiana sia caduta proprio sullo stabile con la destinazione d’uso inadatta e perché egli non sia ricorso alla disponibilità dell’ala di estrazione cattolica della giunta, il SaC, nei confronti del Sindaco leghista.
Alle suore andrebbe chiesto perché non abbiano ancora depositata in comune la variazione della destinazione d’uso e perché non offrano alla Caritas Ambrosiana l’alternativa dell’altra metà delle “Villette”, quella abitata fino al mese passato dalla comunità “La Parabola”, quindi sicuramente avente tutti i requisiti di abitabilità.

Ad entrambi, dopo sette mesi di inattività, andrebbe chiesto come intendano realizzare l’accoglienza dei migranti, rispondendo in concreto a quanto sollecitato da Papa Francesco e dal Cardinale Scola.