Ieri
in un post intitolato “Pensiero libero” il mio amico Mario F. si
chiedeva: “Se i cittadini di un paese sono disposti a farsi
illudere da personaggi quali: Berlusconi, Renzi, Salvini, Grillo,
quale futuro potrà avere un paese composto da una popolazione di
questo tipo?”
Ho
commentato il suo post rifacendomi alla teoria dei vasi comunicanti:
se non ti impegni a riempirne ciascuno con le tue proposte, non puoi
stupirti se questi diventano per forza di cose, pieni
delle proposte dell’avversario.
Poi
capita che un alto esponente di quella che ritieni essere la “tua”
parte sposi addirittura le proposte della parte avversa: Minniti
rivuole i Centri di identificazione e di espulsione. Ne vuole tanti e
soprattutto vuole le espulsioni rapide e di massa, proprio come
proponeva Maroni. A questo punto il cittadino che è chiamato a
scegliere, anziché la minestra riscaldata di Minniti può optare per
il piatto originale di Maroni. E vagli a dare torto.
Certo,
per Minniti è molto più facile prendersela con gli ultimi degli
ultimi ricacciandoli da dove sono venuti e magari interrompendo il
flusso dei salvataggi in mare, piuttosto che andare a Strasburgo a
picchiare il pugno sul tavolo per ottenere finalmente una politica
seria di accoglimento che coinvolga tutti i paesi europei.
E’
più facile, per Minniti, presentarsi come uno che vuole “anche
lui” fare la guerra ai “clandestini”, piuttosto che presentare
un’analisi seria dei motivi e delle cause dell’emigrazione, tra
cui la destabilizzazione del Medio Oriente voluta da Bush e dai
governi dei paesi NATO, la distruzione dello stato Libico per opera
della Francia, con il complice silenzio dei paesi NATO. Prendersela
con gli immigrati è facile, prendersela con il governo USA e con
quello francese, un po' meno. E allora: avanti con le proposte della
destra presentate dalla falsa sinistra. Non nasce così
l’antipolitica?
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